A un anno dall’alluvione, ricordare e lottare. Per non avere più paura

A Senigallia la seconda tappa degli accertamenti popolari organizzati da comitati e volontarie/i – Il comunicato

Sabato 16 settembre si è svolto il 2° Accertamento Popolare sulle condizioni del fiume Misa-Nevola, partito dalla banchina di Levante del porto di Senigallia e conclusosi in concomitanza del Ponte II giugno. A un anno dall’alluvione del 2022 e a sole poche settimane dall’ultima allerta meteo, abbiamo scelto di ricordare e toccare con mano alcune delle principali criticità che interessano il tratto finale del corso fluviale, pur mantenendo una visione d’insieme a scala di bacino.

L’iniziativa dell’accertamento popolare, che promuove un percorso di conoscenza diretta del territorio, di condivisione dei problemi generali e particolari e di osservazione dello stato di manutenzione (non fatta o fatta male) dell’esistente, consente di porci due domande-chiave:
1) che cosa ci aspettiamo dalle istituzioni, democraticamente incaricate della gestione territoriale?
2) in qualità di abitanti, come vogliamo rapportarci con l’ambiente in cui viviamo? qual è il nostro ruolo nella cura del territorio?

I luoghi che abbiamo attraversato ci hanno mostrato quanto l’applicazione di un piano generale di mitigazione del rischio idrogeologico sia ancora un miraggio, nonostante le numerose criticità presenti lungo l’asta fluviale.

Crediamo fermamente che rendere un territorio più sicuro non significhi agire a ridosso di un potenziale evento disastroso o, addirittura, a posteriori, quando i danni sono ormai incalcolabili; significa piuttosto prendersene cura nel breve, medio e lungo periodo, sia come singoli che come comunità abitante.

A fronte delle pesanti trasformazioni subite dal bacino idrogeologico del Misa-Nevola negli ultimi 70 anni (consistenti impermeabilizzazioni della piana alluvionale e della costa, progressive variazioni di uso del suolo con conseguente riduzione della componente vegetazionale, rettifiche del corso fluviale, chiusura di fossi scolmatori, etc.), abbiamo bisogno di ripensare completamente le modalità di intervento.

Abbiamo bisogno di pianificare e programmare “a sistema” e “su ampia scala” adeguate azioni di mitigazione del rischio, con l’obiettivo di ridurne le cause e, contemporaneamente, garantire la tutela e la salvaguardia dell’ecosistema fiume. A ciò si aggiunge l’urgenza di formulare un adeguato piano di emergenza per l’allontanamento della popolazione in caso di necessità.

Abbiamo bisogno di rendere gli abitanti partecipi di questo complesso processo, coniugando sapere locale e scientifico, unendo l’esperienza di chi vive e lavora nella valle e lo sguardo di chi progetta e amministra. Per questo riteniamo fondamentale riattivare il Contratto di Fiume che ha già visto, in passato, il coinvolgimento di numerosi dei comitati locali operativi sul territorio sin dal (non tanto) lontano 2014.

A ridosso di questo doloroso anniversario, numerosi sono i comunicati degli “enti preposti” che annunciano piani di finanziamento e impegni di spesa per interventi ed opere rispetto a cui tempistiche, costi e modalità di realizzazione continuano ad essere poco chiari.
La persistente mancanza di chiarezza non fa che acuire la vulnerabilità degli abitanti della valle del Misa-Nevola. Una vulnerabilità che nel 2022 ha comportato ben 13 morti e centinaia di feriti e che si è sommata agli innumerevoli danni ai beni mobili e immobili.

Il ciclo di Accertamenti Popolari, organizzato dal Comitato in Difesa del Territorio per l’Area Agricola di Compensazione Idraulica di Brugnetto, dal Coordinamento degli Alluvionati 2014/2022 e dal Coordinamento Volontarie/i Alluvione 2022, proseguirà nei prossimi mesi con iniziative e approfondimenti diretti su tutto il territorio.

Comitato in Difesa del Territorio Area Agricola di Compensazione Idraulica Brugnetto

Coordinamento Alluvionati 2014/2022

Coordinamento Volontarie/i Alluvione 2022

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