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Ancona – Con la protesta degli studenti in Bangladesh

Manifestazione in solidarietà con il movimento studentesco e contro la sanguinosa repressione del governo

Sabato pomeriggio in piazza Roma ad Ancona più di mille persone hanno partecipato alla manifestazione di denuncia contro il governo del Bangladesh che da inizio luglio reprime con estrema violenza le manifestazioni studentesche.
A Dhaka si è iniziato a manifestare contro il ripristino delle quote di accesso al pubblico impiego che riserva una percentuale molto rilevante ai discendenti di chi partecipò alla guerra del 1971. Per gli studenti il ripristino di questa legge, che venne abolita nel 2018 grazie alle mobilitazioni, riproduce quel sistema di potere partitico che porta sempre a corruzione, clientelismo e ingiustizia, impedisce ai giovani universitari, autonomi dal sistema partitico, di lavorare nelle istituzioni.
La manifestazione di Ancona è stata indetta in pochissime ore, appena entrato in vigore il blocco di internet e delle reti telefoniche imposto dal governo del Bangladesh. Tra giovedì e venerdì scorso i manifestanti hanno continuato a scontrarsi con la polizia e gli attivisti filo-governativi, sono giorni che continuano le proteste, con edifici governativi incendiati e uffici della polizia dati alle fiamme.

Le ultime immagini che giravano in rete prima del blocco erano drammatiche con la polizia che sparava alle persone a poche metri di distanza.
Di seguito le voci della manifestazione di Ancona dove manifestanti autonomi e studenti si sono differenziati dai gruppi di partiti del Bangladesh presenti in piazza Roma, rivendicando le dimissioni del governo e della prima ministra Sheikh Hasina.

– Le interviste a Sangida Jahan (studentessa universitaria) e Rahim

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