Pesaro – La piazza solidale con il popolo palestinese

Più forti del clima intimidatorio, oltre duecento persone hanno manifestato spontaneamente in centro città

Un dispiegamento di polizia e carabinieri, celere e digos, assolutamente sproporzionato quello che è schierato venerdì 13 ottobre intorno a piazzale Collenuccio a Pesaro. Piazza del Popolo, il concentramento originario inizialmente concesso e poi negato a causa di un presunto inizio lavori, è stata chiusa e transennata, con le transenne disposte per tutta la durata dell’iniziativa, unico segno tangibile di qualsiasi intervento di manutenzione della pavimentazione.

Nonostante i continui e costanti tentativi di provocazione e intimidazione da parte della Questura, più di duecento persone, molte giovani e giovanissime, sono scesi in piazza al fianco del popolo palestinese e della popolazione di Gaza assediata.

Una piazza meticcia che ha dato voce a chi oggi non ne ha, che ha ribadito con forza che non è possibile ignorare 75 anni di occupazione. Non è possibile dimenticare la colonizzazione di territori sempre più estesi che negli ultimi anni si è fatta sempre più massiccia e intensa, soprattutto in Cisgiordania, sotto il governo di Netanyahu.
Le parole scandite dal microfono aperto hanno provato a restituire la realtà quotidiana che si vive in Palestina a fronte di una stampa europea, e soprattutto italiana, che in maniera vergognosa sta raccontando quello che succede, trasformando le vittime in carnefici.
Grande partecipazione emotiva attorno alle rivendicazioni delle e dei manifestanti: lo stop alla rappresaglia collettiva ed indiscriminata, fatta anche di bombe al fosforo, sulla striscia di Gaza e la fine dell’occupazione militare, “perché non ci arrendiamo all’incubo e non rinunciamo al sogno di una Palestina finalmente libera.”


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