Per un 25 aprile di Resistenza: alla guerra, al riarmo, alle spese militari

‘Disertiamo la guerra, pratichiamo resistenza’. La giornata del 25 aprile nelle Marche, un resoconto delle iniziative che hanno avuto luogo in diverse città.

Falconara Marittima – 25 Aprile 2022. Quindicesima edizione di Falkatraz festival, LiberAzioni.
Anche quest’anno diverse centinaia di persone hanno affollato il Parco Kennedy per un evento che negli anni è diventato un punto di riferimento importante per tutto il territorio dell’anconetano. Un festival che tiene insieme la memoria antifascista con le lotte di oggi, da quelle ambientali, a quelle sul lavoro. A ricordare l’importanza di questo legame le parole degli e delle attiviste di Fridays For Future e della Campagna Per il Clima Fuori dal Fossile ed i lavoratori della Caterpillar di Jesi. Dal palco le parole di Sara Reginella ricordano come la guerra in Ucraina è iniziata otto anni fa con le gravissime responsabilità della Nato che, ormai è sempre più evidente, vuole solo continuare una guerra con la Russia sulle spalle dei civili e dei profughi ucraini.

Fano – Lo spezzone di Fano antifascista, dietro lo striscione ‘Contro ogni fascismo Insorgiamo, contro le vostre guerre Disertiamo‘, come tutti gli anni, si è fermato al Monumento ai Caduti della Resistenza, e non a quello di tutte le guerre, ribadendo, quest’anno ancora con più forza, come ogni equiparazione tra chi è caduto, combattendo per la libertà con i morti di tutte le guerre, non è altro che il tentativo ormai in atto da anni, di criminalizzare la Resistenza in un nome di un revisionismo storico sempre più sfacciato ed arrogante che vorrebbe mettere partigiani e partigiane sullo stesso piano di fascisti e repubblichini.

Jesi – Lo spezzone del corteo che si è mosso da Piazza Pergolesi, dietro lo striscione del centro sociale Tnt ‘Resistenza contro la guerra. Stop Nato, riarmo e spese militari’, ha ribadito con forza come in questo momento particolare, la nostra attenzione non può non rivolgersi a quanto sta accadendo in Ucraina, dove la guerra in corso sta colpendo persone civili incolpevoli, i primi – come in ogni guerra – a farne le spese.
Ai bombardamenti che provocano morti, feriti e distruzioni in questi due mesi si è affiancato un altro bombardamento, quello mediatico, che non rivolge parole ad un impegno concreto in favore della pace, ma sostiene con insistenza l’aumento delle spese militari, l’invio di armi per il prosieguo di una guerra incessante. Una guerra tra due imperialismi, tra potenze capitalistiche per affermare il primato dell’una sull’altra.

Fabriano – Un corteo numeroso ha percorso le vie del centro cittadino al grido ‘Né con la Russia, né con la Nato, contro la guerra tra ogni stato’ per ribadire la ferma contrarietà all’invio di armi in Ucraina e all’aumento delle spese militari.
La giornata è continuata con un pranzo antifascista al Laboratorio Sociale Fabbri che ha visto la presenza di tantissime persone, segno tangibile e prezioso, non solo della voglia di ritrovarsi a festeggiare il 25 aprile, ma anche della necessità di prendere parola in modo chiaro e netto contro questa guerra e contro ogni tentativo di arruolamento in una campagna bellica e bellicista tanto pericolosa quanto insopportabile.

Senigallia – Una piazza gremita per celebrare la liberazione dal nazifascismo. Una piazza autonoma e indipendente da quella lugubre, ipocrita e per niente partecipata che ha messo in campo la maggioranza del sindaco Olivetti dopo la figuraccia dello scorso anno. Una piazza che ha parlato di pace e disarmo, mettendo al centro l’articolo 11 della Costituzione italiana e le profetiche parole del partigiano socialista Pertini: “Svuotare gli arsenali, riempire i granai”.
Un urlo di grande attualità contro il Governo Draghi che toglie soldi pubblici alla scuola, alla sanità e ai servizi per riversarli in una nuova folle e criminale corsa al riarmo. L’imperialismo putiniano non è che l’altra faccia dell’imperialismo atlantico. L’unica scelta possibile è opporsi ad entrambe.

Civitanova Marche‘Onore e gloria eterna ai partigiani’ le compagne e i compagni dell’Officina Popolare Jolly Roger hanno invitato a un momento di commemorazione di fronte alla lapide in ricordo dei caduti nel cimitero comunale di San Marone.

Porto San Giorgio – Anche in questo 25 Aprile l’appuntamento era in un luogo simbolo della Resistenza al fascismo in città, dove il 13 Giugno 1944, Umberto Cerretani subì un agguato sei giorni prima della liberazione della città. Quest’anno è stato un momento ancora più carico di significati e riflessioni. Uno dei motivi storici e politici della scarsa memoria su questa vicenda è rappresentato dal fatto che quel giovane di 27 anni, ucciso alle spalle, era un militare disertore. Una storia che ci parla del nostro presente in cui l’unica scelta possibile e necessaria è la diserzione alla loro guerra, il sabotaggio alla loro macchina bellica fatta di propaganda, riarmo e aumento delle spese militari.

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