‘Fuori il profitto dalla salute’ Grande manifestazione ad Ancona contro il G7
Nella giornata di venerdì 11 ottobre giungevano al termine ‘i lavori del vertice’ interministeriale G7 sulla salute, un evento tanto celebrato dalle autorità, regionale e cittadina, quanto inconsistente, nelle presenze, col solitario ministro canadese, e nei contenuti della dichiarazione finale, che replica i toni propagandistici coi quali era stato presentato l’incontro internazionale.
Nelle stesse ore, quanti volevano raggiungere la manifestazione per contestare il summit G7 dovevano seguire percorsi prolungati e deviati dal dispositivo di sicurezza che isolava il centro città e il quartiere Archi, dove si trova la Mole Vanvitelliana, sede del vertice – mai luogo fu più indicato di un ex-Lazzaretto.
Il ritrovo era nell’ampia piazza Cavour, dove a partire da una mezz’ora prima dell’orario comunicato, i manifestanti si sono iniziati a radunare mentre venivano ultimati i preparativi e allestito il camion con l’amplificazione. Prima di muovere in corteo si è atteso l’arrivo delle delegazioni da fuori regione, in particolare con autobus giunti da Trento e da Roma.












Da una piazza già affollata, verso le 17.30 si è iniziato a incolonnarsi per poter imboccare viale della Vittoria: “Sanità pubblica, libera, universale, gratuita”, lo striscione in apertura stretto da un nutrito gruppo di medici, infermieri, operatori sanitari in camice bianco, in larga parte arrivati da Urbino. Un messaggio netto, radicale e inequivocabile, un potente elemento simbolico che è anche dimostrazione di protagonismo di chi opera quotidianamente nelle strutture sanitarie, ne conosce le criticità e non esita a denunciarle, a dispetto del clima intimidatorio sotto minaccia costante di sanzioni e provvedimenti disciplinari.
Subito dietro il sound system il banner espressione della campagna di mobilitazione No G7! Not On My Body! animata da differenti realtà sociali e politiche, unite attorno al claim comune ‘Fuori il profitto dalla salute!’. Con loro gli ospiti internazionali dell’assemblea conclusasi poco prima al Cinema Azzurro, gli attivisti della rete europea ‘La salute non è in vendita’, una rappresentanza dei Sanitari per Gaza, dal Veneto e da altre città; i sindacati di base che avevano proclamato una giornata di sciopero e astensione dal lavoro per agevolare la partecipazione di lavoratrici e lavoratori, e sostenere la battaglia contro la distruzione del servizio sanitario nazionale.
Uno spazio di rivendicazione voluto dalle associazioni e dai collettivi femministi all’interno del corteo è stato dedicato alla lotta per l’autodeterminazione e in difesa del diritto all’aborto, libero, sicuro e gratuito, tema considerato prioritario in questi giorni di mobilitazione anti-G7; come primario è stato riconosciuto il rapporto fra salute e ambiente, attraverso le vertenze dei comitati ambientalisti e a tutela del territorio, di ‘fermiamo il disastro ambientale’ per la dismissione della raffineria Api di Falconara, dell’opposizione al progetto Edison di un impianto per trattamento rifiuti speciali a Jesi e alla costruzione dell’hub crocieristico al molo Clementino del porto di Ancona.
Un intero spezzone aperto da un grande striscione “Stop Israel’s wars! Stop Genocide” è stata la rappresentazione plastica della centralità della questione palestinese all’interno delle contestazioni NoG7: la riaffermazione della solidarietà con la resistenza dei popoli palestinese e libanese, in faccia ai sette complici del genocidio e della guerra d’occupazione dello Stato d’Israele.












Una manifestazione, quella di venerdì 11 ottobre, che probabilmente nessuno si attendeva potesse essere così partecipata, nel pomeriggio di un giorno feriale, in un modesto capoluogo di provincia. Ma il lungo itinerario di costruzione della mobilitazione, il metodo e la formula della campagna, la sua capacità di coinvolgimento e di tessitura di relazioni, le numerose iniziative di avvicinamento, hanno progressivamente contribuito a massificare un percorso che si è compiuto in un corteo dai numeri davvero consistenti, vissuto con trasporto e partecipazione da tutte e tutti i presenti.
Giunti da tutto il territorio regionale, come da fuori regione, dalla Lombardia alla Puglia, dall’Abruzzo alla Liguria, da Firenze a Napoli, a conferma di come si sia riuscito a intercettare un interesse diffuso attorno alle tematiche che investivano il G7 salute, dove la contestazione ha travalicato gli ambiti angusti del tracciato istituzionale.
Un corteo che si è riappropriato della città, sfilando in centro e rivendicando la libertà di manifestare, sotto attacco di divieti a tutela dell’ “ideologia occidentale” e di iniziative legislative come la legge Piantedosi Nordio Crosetto, bersaglio polemico e obiettivo politico dei manifestanti. Questo nonostante la città fosse stata blindata e ostaggio per tre giorni dell’indesiderata visita dei 7, “grandi” oramai solo nei loro vuoti proclami coi quali tentano di nascondere la perduta egemonia globale e l’isolamento internazionale.
Una manifestazione importante giunta al culmine di settimane di intensa mobilitazione, con iniziative, presidi e momenti di incontro, frutto di un’impresa collettiva che è stata capace di rimettere al centro le rivendicazioni globali per l’accesso alle cure e ai diritti fondamentali, contro la tirannia del profitto e dello sfruttamento, contro guerra e genocidio, per un mondo più libero e giusto.
– No G7! Gli interventi al corteo ‘Fuori il profitto dalla salute’























