Carovana Madres2022 – Intervista a Ulises Gorini

Buenos Aires, 26 aprile 2022 – Si è riunita oggi per le strade di Buenos Aires la carovana italiana organizzata in occasione dei 45 anni dalla prima manifestazione de Las Madres de Plaza de Mayo. Abbiamo fatto il primo incontro presso la sede dell’associazione nella piazza del Congresso di Buenos Aires dove abbiamo intervistato Ulises Gorini, giornalista e avvocato che ha scritto due libri storici sulle lotte de las Madres de Plaza de Mayo. Il suo lavoro ha contribuito a far riconoscere il movimento come nuovo soggetto politico argentino: quello che era nato dalla ricerca individuale per il proprio figlio scomparso, si è trasformato in lotta collettiva contro la volontà di annullare qualsiasi forma di opposizione politica, in particolare delle forme più militanti e radicali.

Un fatto che non ha precedenti nella storia argentina e mondiale. “La trasformazione della maternità, che rompe le forme individualiste, patriarcali e borghesi, per proiettarsi in una nuova maternità socializzata e altamente politicizzata rappresenta un aspetto di grande novità”. Durante l’intervista è stato fatto un parallelismo tra i desaparecidos e i migranti che muoiono nel Mediterraneo, dove la morte in clandestinità durante la traversata non viene attribuita ad una responsabilità politica ma ad una disgrazia accidentale. Ci sono delle responsabilità politiche per i desaparecidos per cui si chiede ancora oggi giustizia, così bisogna fare per i migranti morti in mare.


Nella chiacchierata di benvenuto las Madres ci hanno subito detto che il loro movimento non è solo un movimento storico fermo alle manifestazioni di denuncia in piazza. Negli anni hanno capito che era necessario sostenere la lotta con altri strumenti e quindi sono nati la radio, i social, la rivista, il team legale, i film, i libri e le aule universitarie. La volontà è quella di trasmettere alle nuove generazioni non solo le voci dissidenti dei loro figli nei confronti di un sistema capitalista in cui quella generazione non si riconosceva, ma la pratica della lotta, la tenacia e la fermezza che da 45 anni le spinge tutti i giovedì a scendere in piazza.
E il movimento iniziato da fatti storici specifici si è allargato a tutte le forme di lotta alla violenza e negazione dei diritti umani e sociali.
Las madres rivendicano ancora oggi le idee di solidarietà e giustizia che i loro figli hanno portato avanti contro la dittatura militare e il sistema capitalistico anche con la militanza armata. La loro rivoluzione è stata quella di essere le madri di tutti i desaparecidos, anche di quelli senza nome e senza una foto a ricordarne l’identità e che i vari governi hanno tentato di cancellare.

Ambasciata dei Diritti Ancona

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