Raffineria Api: ancora un incendio, ancora in piazza
Mercoledì 2 aprile presidio ad Ancona di #fermiamoildisastroambientale
Venerdì 21 marzo gli abitanti di Falconara Marittima hanno dovuto assistere all’ennesimo incidente avvenuto all’interno della raffineria Api, un incendio sviluppatosi a seguito di un’esplosione con fiamme alte per decine di metri. Un’ulteriore dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, dell’assoluta incompatibilità dello stabilimento con i centri abitati e il territorio circostante. L’unica soluzione è la chiusura, lo smantellamento dell’impianto e la bonifica dell’area: le rivendicazioni che i comitati cittadini riporteranno in piazza nel giorno della prima udienza del processo per disastro ambientale a carico dei vertici della società Api, dopo la fase preliminare.
– La nota di convocazione
Mercoledì 2 Aprile dalle 17.30 i promotori di #fermiamoildisastroambientale saranno in Piazza Roma ad Ancona per un presidio pubblico con conferenza stampa.
Non lasceremo nulla di intentato. Colpo su colpo risponderemo. A ormai sette anni da quel maledetto aprile del 2018, quando fummo costretti a respirare quanto uscito dal Tk61 (uno dei serbatoi più grandi d’Europa), le migliaia di pagine di dati, intercettazioni, relazioni, perizie, dell’indagine Oro Nero, attivata sull’onda delle centinaia di esposti e segnalazioni, diventeranno di dominio pubblico.
Nel frattempo, in questi anni è stato un lungo stillicidio di esalazioni di idrocarburi, emissioni più o meno fuggitive, incidenti più o meno rilevanti, come l’ultimo di venerdì 21 marzo scorso…
Dopo la fase preliminare, parte finalmente il processo per disastro ambientale ed altri reati verso Raffineria Api Spa e i suoi massimi vertici, oltre all’ex direttore generale dell’Arpam Marchetti.
Disastro ambientale sta a significare l’alterazione quasi irreversibile dell’ecosistema di un territorio rilevante ed esteso, per numero di persone esposte al rischio sanitario e per entità della contaminazione delle acque marine e di falda, dell’aria, del suolo e del sottosuolo, con caratteristiche permanenti e perduranti, a patto di ingenti investimenti e interventi legislativi eccezionali.
Ora, chi vorrà sapere saprà. Chi continuerà a non voler vedere l’evidenza forse tacerà.
Noi, oggi come allora, saremo con competenza nei posti che servono e con determinazione nei posti che scegliamo. Luoghi che, se ci attendono silenti e ordinati dentro le aule dei tribunali, ci troveranno in tante e tanti nelle piazze.
#Fermiamoildisastroambientale
– Durante la presentazione del libro ‘Malesangue‘ con Raffaele Cataldi i comitati di lotta hanno preso subito parola dopo l’incendio della notte precedente



