Civitanova Marche – Omicidio Ogorchukwu. Il comunicato dell’Officina Popolare Jolly Roger

È difficile trovare le parole in giornate come quelle di ieri che sconvolgono la nostra città e i nostri territori. Ancora una volta le nostre comunità tornano nell’occhio del ciclone mediatico /elettorale per il brutale omicidio di Alika Ogorchukwu .

Dopo le più sentite condoglianze alla famiglia e alla comunità nigeriana, ci viene da dire che quanto successo è il prodotto di un sistema che genera solo “emergenze”, emergenze che producono sempre più controllo sociale a discapito dei diritti elementari, un sistema che ignora sempre di più le dinamiche sociali e interrelazioni a favore di una guerra tra poveri che ci viene venduta come mancanza di sicurezza o controllo.
Questo sistema malato non è concepito per difendere i più deboli, preferisce lasciarli ai margini e spettacolarizzare sui social ogni evento drammatico che si produce nel mondo spostando la narrazione sul sensazionalismo cattura audience.
Ci viene restituita una narrazione di indifferenza e menefreghismo quando invece la difficoltà di intervenire in un conflitto di strada è più dettata dalla paura che da altri motivi.
Siamo chiari, per “difendere” intendiamo più diritti, più scuole, più cultura, il diritto ad avere un reddito degno, il diritto a non essere sfruttati nei luoghi di lavoro e non una maggiore presenza di polizia e telecamere in un territorio già abbondantemente presidiato.
Non possiamo certo accordarci alla narrazione che una certa pseudo-sinistra cittadina invoca da anni e che ci ricorda tanto la destra più forcaiola.
Ci ricordiamo bene Minniti e Pignataro e quanti danni abbia prodotto la loro gestione della nostra provincia. La lega che si preoccupa dell’immagine turistica di Civitanova Marche dimentica di avere saldamente in mano l’assessorato alla sicurezza e che con le loro politiche repressive non hanno certo migliorato la nostra vita ma l’hanno resa solo più dura e arrabbiata.
La bufera mediatica sta montando, la campagna elettorale è partita, noi non ci stiamo e non ci accoderemo mai a questo schifo e alla richiesta di una sicurezza patinata e vuota ma lo combatteremo fino alla fine.

I compagni e le compagne dell’Officina Popolare Jolly Roger

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