No G7

No G7! Not On My Body! – L’appello della cammpagna

L’appello della campagna di mobilitazione in opposizione al vertice interministeriale G7 sulla salute

I “7 Grandi” si interessano alla nostra salute. Ne siamo sicuri, visto che per loro la “salute” rappresenta un mercato dai profitti stratosferici, garantito dal più infame dei ricatti: quello sulla vita e sulla stessa sopravvivenza fisica. I nostri corpi sfruttati in condizioni di lavoro sempre più precarie, sottoposti a ritmi di produzione sempre più stressanti, inseriti in un ambiente saturato dall’inquinamento fossile, espropriati dei diritti e dei bisogni fondamentali, durano di meno, si rompono.

E quando i corpi si ammalano finiscono nell’altro circuito di sfruttamento, quello delle big-pharma, delle cliniche private, delle compagnie assicurative, dei baroni della sanità.

I corpi vengono trucidati e menomati anche nelle guerre, quelle stesse guerre che i “7G” producono ed alimentano a garanzia degli interessi geo-politici ed economici e per assicurare introiti miliardari alle industrie delle armi e della produzione bellica. Il genocidio del popolo palestinese, l’uccisione di medici e sanitari nei territori occupati, il bombardamento degli ospedali, che i Paesi del G7 hanno scelto di coprire rifiutandosi di intraprendere qualsivoglia iniziativa di contrasto, fanno parte del bagaglio che i ministri della salute porteranno al vertice di Ancona, dove parleranno delle politiche di “prevenzione” e dell’approccio “one health” alla salute nel mondo.

Il monopolio sui farmaci assicurato dai brevetti, che esclude dalle cure primarie intere popolazioni e taglieggia i redditi delle fasce sociali meno garantite, continua ad essere una roccaforte protetta da rigide normative internazionali e pesanti sanzioni. Le conquiste ottenute dopo lunghi cicli di lotte sul versante dei servizi sanitari pubblici sono ovunque oggetto di diffusi processi di privatizzazione, promossi attraverso mirate politiche di gestione delle risorse e di smantellamento dei servizi. Nel nostro Paese la situazione è drammatica: le liste di attesa, la dismissione dei consultori e delle strutture di prevenzione territoriali, sono solo la punta dell’iceberg, il riscontro violento della demolizione del servizio sanitario pubblico, che oramai ha oltrepassato ogni livello di guardia.

Il vertice del G7 sulla salute, che si terrà in Ancona il 9,10 e 11 ottobre, al di là della propaganda e delle acrobazie comunicative, servirà a confermare e rilanciare quelle politiche globali di sfruttamento, privatizzazione e devastazione ambientale che ci sottraggono la salute e ci fanno pagare la malattia. In quegli stessi giorni in Ancona dobbiamo dire e fare altro. Semplicemente perché la nostra salute, nel suo più ampio significato, è troppo importante per essere ridotta alla fanfara dell’ennesimo carrozzone mediatico del G7.

“Not on my body” non è solo uno slogan: è una scelta di campo, è la prima “frase” di un altro discorso sulla salute, a cui nei giorni del vertice possiamo e vogliamo dare voce, pensiero ed azione. Fuori dal palcoscenico delle finzioni, devono esserci le persone reali, con i bisogni e le rivendicazioni che nascono da condizioni materiali di vita sempre più insostenibili. Facciamo questo percorso insieme, perchè la nostra forza è proprio nei corpi che si uniscono, che scelgono di rompere l’isolamento, di oltrepassare la soglia di casa e del luogo di lavoro per prendere parola sul proprio futuro.

Campagna No G7 Not On My Body

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