Giulianova – Sgombero del Campetto Occupato. La solidarietà e la mobilitazione
Intervista con Gigi, militante del Campetto Occupato
Lo scorso venerdì 6 settembre é stato sgomberato il Campetto Occupato di Giulianova, spazio sociale e abitativo attivo da anni nella cittadina costiera in provincia di Teramo. Le forze dell’ordine sono intervenute all’alba, hanno allontanato quanti vi abitavano prima che le ruspe demolissero le strutture; un intervento molto pesante, sprezzante anche delle conseguenze per le persone che vi avevano trovato ospitalità, anche anziane e affette da disabilità.
La risposta allo sgombero é stata immediata, con un’assemblea convocata nella stessa giornata di venerdì, inizialmente presso lo spazio autogestito della Casa del Popolo per poi riversarsi in piazza Buozzi, da dove si è mosso un corteo spontaneo che ha raggiunto il Lido, bloccando la statale adriatica. Il giorno seguente l’appuntamento è stato in piazza Fosse Ardeatine, per un presidio e una manifestazione ancora più partecipata, che ha attraversato le vie del Lido, segnalando le responsabilità politiche dei mandanti dello sgombero e della demolizione, fermandosi nei pressi delle attività economiche riconducibili a membri dell’amministrazione comunale. Giunta comunale contestata nella giornata di ieri nel corso di una seduta del consiglio, interrotta a più riprese.
Grande la solidarietà ricevuta, già dalle settimane precedenti, che aveva accompagnato le minacce crescenti dell’azione repressiva, la seconda negli ultimi tre anni, dopo lo sgombero del 2021 a cui era subito seguita la nuova occupazione dell’area dell’ex depuratore. La mobilitazione prosegue, é stata annunciata una nuova manifestazione per sabato 28 settembre.
– L’intervista con Gigi, Campetto Occupato