25 aprile nelle Marche. La resistenza e la lotta come pratica quotidiana

Un resoconto delle tante iniziative in diverse città delle Marche, dove i compagni e le compagne, in modo autonomo, animano percorsi di lotta e resistenza

FANO – Un corteo numeroso, diverse centinaia di persone, pressoché interamente composto dallo spezzone autonomo di “Antifascisti e Antifasciste”, ha attraversato il centro cittadino. Un corteo rumoroso e ostile alle logiche di pacificazione che da anni provano a minare la storia della Resistenza, e contrapposto a tutta quella ‘sinistra’ che si trovava in piazza per gridare al pericolo fascista in Italia, quando per anni non ha fatto che tollerare il fascismo ed i fascisti e sdoganare, con leggi liberticide, un razzismo di stato ed istituzionale. Come ogni anno, il grosso del corteo si è fermato al monumento ai Caduti della Resistenza, non proseguendo fino al monumento ai caduti di tutte le guerre, per non avallare nessuna pratica di equiparazione e conciliazione che vorrebbe mettere liberatori e oppressori sullo stesso piano.

SENIGALLIA – La giornata è iniziata con l’omaggio al monumento ad Aldo Cameranesi, partigiano della Brigata Gap di Ancona, a San Silvestro, luogo del suo omicidio nel 1944. È poi continuata nel pomeriggio, dove diverse centinaia di persone si sono ritrovate al Foro Annonario. Lo Spazio autogestito Arvultura, dietro lo striscione “Nessuna pace con i fascisti” e “Liberiamoci dal patriarcato” ha rilanciato la partecipazione nello spezzone autonomo ed indipendente alla manifestazione del 6 maggio ad Ancona per “Un aborto libero, sicuro e garantito”.

FALCONARA MARITTIMA – La sedicesima edizione di “Falkatraz festival”, nonostante le pessime condizioni climatiche iniziali, ha portato al Parco Kennedy, come ogni anno, centinaia di persone. Dal palco, dove campeggiava lo striscione “Fine del mondo, fine del mese. Stessi colpevoli, stessa lotta” si è rilanciata la battaglia per la giustizia climatica e la necessità di liberarci dal fossile e dal suo mondo. Dal palco il collettivo trans femminista Sisters on the Block ha rilanciato lo spezzone autonomo della manifestazione del 6 maggio ad Ancona perché “femminismo è antifascismo, contro la visione fascista della donna che ci imponeva figli per la patria e ora ce l’impone per il capitale, senza nessuna vera libertà di scegliere”.

JESI – I compagni e le compagne dello Spazio Comune Tnt hanno caratterizzato la loro presenza al corteo istituzionale con uno striscione che esprimesse una chiara posizione sulla guerra e l’invio di armi in Ucraina “Resistenza contro la guerra – Stop Nato, riarmo, spese militari”. Il corteo di quest’anno, oltretutto, ha avuto come ‘ospite’ Marco Cavallo, la cui presenza in città è stata voluta dalla Rassegna Malati di Niente. La scultura, realizzata nel 1973 all’interno dell’ospedale psichiatrico di Trieste (allora diretto da Franco Basaglia) col contributo dei pazienti, è diventata un’icona della lotta a favore della legge 180. L’istituzione totale manicomiale, etichettando le persone ed inchiodandole alla diagnosi di ‘disagio mentale’, esclude le persone dalla società, dalla fruizione dei diritti e dall’espressione dei propri bisogni. La chiusura di quelle strutture ha segnato per i pazienti una vera e propria Liberazione da un’istituzione fascista, che ha restituito loro vita e dignità.

CIVITANOVA MARCHE – Una giornata lunga e densa quella organizzata dall’Officina Popolare Jolly Roger. Una giornata iniziata presto con la commemorazione dei partigiani civitanovesi caduti durante la Resistenza al nazi fascismo, al cimitero della città. Dal pranzo fino alla sera, un 25 aprile antifascista all’insegna della musica e della socialità ha preso vita al Jolly Roger per ricordare che “Noi antifascisti di oggi siamo il lascito di quei compagni che ci ispirano nella lotta di tutti i giorni e a cui dovremmo guardare con rispetto e ammirazione. In questi momenti bui, circondati da macerie dove il sol dell’avvenire sembra sempre più lontano spetta a noi tenere viva la fiamma, il loro ricordo ma non solo, spetta a noi lottare per far sì che la storia non si ripeta e spetta sempre a noi tentare di costruire quel mondo migliore che questi nostri fratelli hanno immaginato e sognato”.

PORTO SAN GIORGIO Il csa Officina Trenino ricorda il sacrificio di Umberto Cerretani, giovanissimo partigiano e militare disertore, morto a giugno del 1944, caduto in un’imboscata dei fascisti. “Come da tradizione, il nostro 25 aprile cerchiamo di viverlo lontano dalle rappresentazioni istituzionali. Questo perché troppe volte negli anni ci siamo trovati di fronte a esaltazioni riconciliatorie, retoriche sulla libertà e appelli all’unità. Una piccola diserzione la nostra, nel ricordo di una molto più coraggiosa: quella del partigiano combattente Umberto Cerretani, protagonista di una vicenda ritenuta scomoda e lasciata nel dimenticatoio per decenni. Un esercizio di memoria per noi, senza esaltazioni, di un evento fondante: la divisione che ha nell’antifascismo il suo valore discriminante, stare da una parte o dall’altra.

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