La rivolta del Corvetto dopo Ramy, ucciso per mano dello stato
Un’intervista con Bruno Cattoli, Unione Inquilini, Milano
Nella notte tra il 23 e il 24 novembre scorso moriva dopo un lungo inseguimento dei carabinieri Ramy Elgaml, giovane di 19 anni residente nel quartiere Corvetto. Il giorno successivo esplodeva la rabbia degli amici di Ramy che mettevano a ferro e fuoco il quartiere. Giovani cresciuti nel clima altamente repressivo di un quartiere dove gli sgomberi sono all’ordine del giorno e i servizi sociali sono carenti. La rivolta del Corvetto ha preoccupato la cittadinanza al punto che il ministro dell’interno Piantedosi si è dovuto recare personalmente a Milano per rassicurare gli animi.
Corvetto è un quartiere dalle mille contraddizioni: raggiungibile facilmente in metropolitana dal centro, ospita varie comunità e diverse estrazioni sociali, l’abbandono scolastico ha un tasso molto alto come pure quello delle occupazioni abitative. Questa non è la prima volta che il quartiere si accende di rabbia, per capire meglio il Corvetto abbiamo parlato con Bruno Cattoli dell’Unione Inquilini di Milano.
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