Piombino – Attracca la Golar Tundra, ma le mobilitazioni contro il fossile non si fermano

Intervistatrice Local Team: “Ma se il TAR del Lazio dovesse accogliere il ricorso contro il rigassificatore, cosa fate, lo smontate e lo rimandate a Singapore?”
Giani, Commissario Straordinario e Presidente della Regione Toscana (PD): “Se il ricorso sarà accolto la nave sarà già in funzione e quindi continuerà ad andare”
20 marzo ’23

E’ infatti già arrivata, attraccando al porto di Piombino nella notte tra domenica e lunedì scorso, la maxi nave rigassificatrice lunga oltre tre campi da calcio e ricolorata di un blu mare rassicurante, Golar Tundra.
Le sessantasette manifestazioni avvenute a Piombino dalla scorsa estate ad oggi, in un crescendo straripante di dissenso generalizzato verso quel “metodo Piombino” allora imposto dal governo Draghi e poi proseguito da quello Meloni, hanno però posto una ineludibile questione democratica, che si accomuna alle rivendicazioni di una diversa transizione ecologica.

Ripartiamo dall’ultima, grande e partecipata manifestazione di sabato 11 Marzo in cui oltre 5000 persone da tutta Italia si sono date appuntamento nella città toscana per “liberarsi dal fossile”, urlare la propria contrarietà non solo al rigassificatore, ma ad un modello energetico che ancora punta sui combustibili fossili e ad una produzione dell’energia su larga scala e con una gestione accentrata e dall’alto.
A nulla è valso il ricorso al Tar promosso dal Sindaco di Piombino, in quota Fratelli d’Italia, contro il suo stesso governo nazionale. L’esito ad ora è quasi beffardo: l’udienza fissata per l’8 marzo, prima della manifestazione, rinviata al prossimo 5 luglio, mentre l’arrivo della nave gasiera è stato accelerato a metà marzo e la messa in funzione probabilmente ad aprile.

Manca ancora il rapporto di sicurezza finale, come il parere definitivo del Comitato Tecnico regionale, né è stata ancora decretata l’AIA, l’autorizzazione integrata ambientale. Il Presidente Giani ha concesso una terza proroga a Snam che non ha ancora presentato il progetto di ricollocazione dell’impianto offshore dopo i primi tre anni a Piombino. Le promesse di bonifica, le fantomatiche compensazioni, le riduzioni delle bollette locali, tutta aria fritta per ora.

Ma non sarà questo a fermare la protesta: i comitati piombinesi in questi giorni sono riusciti a manifestare fin dentro il porto mettendo in imbarazzo i tentativi di passerella istituzionale tentati da Giani, ma non dalla Meloni, una visita prima paventata e poi rinviata. Le reti No rigass No Gnl e Per il clima fuori dal fossile rilanciano le mobilitazioni del prossimo 15 Aprile in Sardegna e del 6 Maggio a Ravenna, altri luoghi di vecchie e nuove devastazioni ambientali, deputati ad ospitare loro malgrado altri inutili rigassificatori e quant’altro.

I territori in lotta contro il fossile proseguono il cammino di connessione e generalizzazione della protesta, l’arrivo della Golar Tundra forse ha chiuso un primo ciclo di mobilitazioni, all’intelligenza collettiva di tutt* l’onere di riaprirne altri “Liberiamoci dal fossile. Territori in cammino”.

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