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Tecnotopie – VII Festival della libreria indipendente Sabot

A Jesi dal 16 al 17 maggio, ‘Eterotopie’ quest’anno cambia nome

TECNOTOPIE

Settimo festival della libreria indipendente Sabot

16/17/18 Maggio 2025

presso lo Spazio Comune Autogestito TNT

(Via Gallodoro 68/ter, Jesi AN)

Dal 16 al 18 maggio 2025 torna Eterotopie, il festival della libreria indiependente Sabot, giunto alla sua settima edizioneche. Quest’anno per corrispondere al tema scelto per questa edizione – capitalismo della sorveglianza e delle piattaforme – cambia nome, diventando #Tecnotopie.

Il nostro intento è quello di organizzare dibattiti, incontri, laboratori, mostre che ci aiutino ad indagare, a comprenderne le implicazioni politiche e sociali, a individuarne i vari aspetti problematici, così da ipotizzare possibili e percorribili alternative, immaginare vie di fuga e dotarci di nuovi strumenti liberi e comunitari per resistere e sabotare questo sistema di controllo.

Viviamo in una società sempre connessa, dove la maggior parte delle attività e delle interazioni sono mediate dalla rete, dai dispositivi tecnologici e dalle app che utilizziamo. Una componente sempre maggiore della nostra esistenza, lavoro, socialità, svago, si svolgono su o tramite queste. Questo determina una crescita esponenziale della loro importanza e di conseguenza del loro potere. Un potere che si dà certamente in termini economici, ma anche, in maniera sempre più importante, sociali e politici.

Da un lato, nel nostro interagire quotidiano con essi, ogni nostra azione determina la produzione di dati, contenuti, riguardanti molti aspetti dell’esistenza di ciascun*, talvolta anche molto privati. Nella società del capitalismo digitale questi dati rappresentano il nuovo oro e di conseguenza si genera una “corsa” per riuscire ad accaparrarsi per primi questa risorsa. L’estrazione di valore non si limita più al nostro tempo di lavoro o al nostro creare cooperativo, ma invade la totalità delle nostre vite. Il paradosso oggi è che è il lavoro a limitarci nella produzione di dati, poiché ci costringe ad interompere la nostra attività online. Il tempo del lavoro, il tempo dello svago, quello degli affetti e perfino quello del sonno sono ormai spazi di creazione ed estrazione di valore, monetizzati dalle aziende che posseggono questi dati.

Il fatto che il nostro agire quotidiano sia costantemente mediato dalla tecnologia da fa però si che anche la nostra dimensione sociale e politica ne venga influenzata. Gli algoritmi che gestiscono i flussi di informazione infatti possono dirigere e orientare la percezione con conseguente polarizzazione delle nostre posizioni e convinzioni. Lampante in questo senso è il caso di Cambridge Analitica, ma molti altri esempi si potrebbero fare. Questo ci collega ad un’altra fondamentale caratteristica di queste piattaforme digitali di creazione e socializzazione di contenuti. Gli algoritmi, i dispositivi tecnologici, gli spazi virtuali dei social sono elementi neutri solo all’apparenza. In realtà dipendono in maniera determinante da chi li programma e, soprattutto, da chi li possiede. Sono ambienti privati, proprietari, in cui chi comanda può decidere indiscriminatamente il suo funzionamento e cambiarlo a piacimento. Eclatante a riguardo è la marcia indietro fatta da Facebook e da X sulla moderazione dei contenuti veicolati nelle loro piattaforme. Dall’introduzione di un costante monitoraggio e azioni di censura rispetto a contenuti ritenuti dannosi o non veritieri, alla dichiarazione di eliminazione di ogni forma di controllo e fact checking. Essi non rappresentano allora una “piazza” virtuale dove incontrare gente e scambiare contenuti, ma sono piuttosto le “case” di alcuni che si arricchiscono e che hanno messo in piedi un party in cui chi partecipa può si comportarsi come vuole, ma fino a quando sta bene al padrone di casa.

C’è inoltre il tema del controllo, che viene fatto in primis a fini commerciali, ma che viene poi esteso alle varie dimensioni della vita. Dalla repressione del dissenso, al controllo dei comportamenti e delle abitudini, al rendere condizionale l’accesso alle misure di welfare e aiuto pubblico, all’uso dei sistemi di sorveglianza tanto sul posto di lavoro qua11 ptnto nella vita privata, fino l’utilizzo delle nuove tecnologie nei conflitti armati per distruggere e dominare.

Affrontare queste tematiche ci sembra quanto mai urgente, a fronte dei cambiamenti politici globali in corso, dove l’obiettivo principale è quello di costruire governi oligarchici e reazionari che mirano a smantellare lo Stato e con esso il Welfare, promuovendo un individualismo sfrenato e fuori controllo. Governi che hanno invertito definitivamente il rapporto con il capitalismo e nello specifico con il capitalismo digitale. Con l’elezione di Trump, soggetti provenienti dalla Silicon Valley, che ricoprono ruoli di primissimo piano nelle loro aziende, sono stati fatti parte integrante del nuovo governo, ricoprendo direttamente ruoli decisionali. Il fatto più eclatante è il dipartimento Doge a capo del quale è stato messo Elon Musk. I più recenti sviluppi ci dicono che il sodalizio tra i due sembra già essere in crisi, ma questo non cambia l’importanza del fatto. Ci dice infatti che il piano si è ribaltato e che il potere assunto dalle piattaforme non è solo riconosciuto come alleato, ma diventa parte stessa del governo, togliendo il potere statale da ogni ruolo di mediazione verso queste. Non vi è più spazio per una loro regolamentazione o la messa in campo di processi redistributivi a vantaggio della popolazione. Al contrario, le decisioni politiche sono tutte a loro vantaggio, volte alla massimizzazione di profitti e potere. Questo passaggio, mette in crisi anche molte prospettive riformiste rispetto al controllo, o ad una limitazione dello strapotere delle piattaforme. Interventi legislativi potrebbero essere messi in campo, ma se i governi sono cosi vicini se non immediatamente uniti a queste companies, sembra impossibile aspettarsi alcuna azione in questo senso.

Siamo di fronte ad un passaggio epocale, un cambio di regime che era già in nuce da un po’ ma che sembra oggi affermarsi in tutta la sua portata senza più alcuna remora o timore. L’attacco del capitalismo alle nostre vite è diretto e brutale, e tale deve essere la nostra reazione. Comprenderlo ed essere consapevoli di quanto faccia ormai parte dei nostri paradigmi culturali è il primo passo, ma dobbiamo attivarci per trovare le contromisure, delle nuove prospettive e dimensioni di lotta e di emancipazione che possano essere praticabili e alla portata di tutti per far sì che “l’approccio hacker” non sia solo un’evasione elitaria dalla realtà ma uno strumento di totale rottura contro il sistema.

Tutto questo però ha bisogno di uno nostro coinvolgimento attivo e di spazi di riflessione e di confronto comuni in cui elaborare alternative in grado di liberarci sia individualmente che collettivamente dalla morsa in cui siamo stretti. Il festival non ha alcuna volontà di completezza, ma vuole essere un primo passo, un primo momento di riflessione a cui ne seguiranno altri. Anche perché molte altre sono le tematiche urgenti e fondamentali che ci preme trattare.

Programma

Tutti i giorni dalle 18: esposizione dei libri delle case editrici indipendenti, mostra “Non accettare cookies dagli sconosciuti di Hogre, video istallazioni

Venerdì 16 Maggio

  • ore 15 Laboratorio “Pedagogia Hacker per disertare le tecnologie del dominio” con CIRCE e il Collettivo Balotta (per info e prenotazioni 3400825582 Giovanni)
  • ore 18 Inaugurazione mostra “Non accettare cookies dagli sconosciuti” di Hogre
  • ore 18.30 Presentazione “Lo spazio bianco” con Enrico Pinto
  • ore 21 presentazione “Black Box” con Laura Carrer
  • per tutta la giornata Algen dj-set

Sabato 17 Maggio

  • ore 16.30 “Chi sorveglia i sorveglianti? Un viaggio a piedi tra le verità nascoste della città sorvegliata” con Mattia Bastari (per info e prenotazioni
  • ore 19 presentazione “Manuale di letteratura elettronica” con Valerio Cuccaroni e Fabrizio Venerandi
  • ore 21 Andrea Capodimonte (poetry reading interattivo di co-creazione live con le AI)
  • ore 21.30 presentazione “Lavoro senza fine” con Irene Doda
  • per tutta la giornata Komorebi dj-set

Domenica 18 Maggio

  • ore 19 presentazione “Hacking del sé” con Ippolita
  • ore 21 “La valle degli algoritmi” di e con Massimo Mazzotti e Maria Eugenia D’aquino

Durante le tre giornate del festival piatti con prodotti locali, vini e birre del territorio

Eventi in programma