In lotta nonostante voi – Sulla manifestazione studentesca del 18 febbraio

Come student@ stavamo organizzando una data unitaria nella nostra regione per rispondere all’appuntamento nazionale del 18 Febbraio, assemblee con le scuole di tutte le Marche che si erano già mobilitate contro PCTO e la nuova forma di maturità. Il 14 sera ci arriva l’ennesima triste conferma che le nostre istanze sono reali e che l’alternanza scuola lavoro deve essere abolita: un altro studente è morto in un luogo di lavoro.

Lo spontaneismo dettato dalla rabbia per l’imminente perdita di Giuseppe incontra l’organizzazione dal basso e come STUDENT@ decidiamo di lanciare il NOSTRO appuntamento a Fermo.

Mentre assistiamo inorridit@ all’ennesimo teatro mediatico dentro i palazzi istituzionali, che continuano a parlare di “un tragico incidente”, riceviamo una strana telefonata. Chi parla dall’altra parte della cornetta è frettoloso e confuso, non fa chiarezza su chi sia e noi non riusciamo a capire quale sia il suo fine. Il tutto si chiarisce dopo gli iniziali tentennamenti, il ragazzo è dei giovani democratici, ah caro e vecchio PD, e ci chiede se gentilmente possiamo annullare la manifestazione senza neanche riuscire a spiegarci il motivo.

Lasciamo il ragazzo alle sue lotte interne ad un partito che anche lui schifa, almeno a parole, e ci concentriamo a costruire alleanze reali in vista dell’imminente manifestazione.

Ora basta con il racconto e veniamo ai fatti: questa mattina le studentesse e gli studenti hanno preso parola e dato voce alla loro rabbia. Il protagonismo studentesco parte da questa piazza con parole chiare e definite: abolizione dei PCTO e dimissioni dei ministri Bianchi e Lamorgese. Le voci delle/degli student@ si alternano a quelle degli operai in lotta della Caterpillar dimostrando quanto le lotte siano comuni a prescindere dal luogo in cui ci si trova, che sia esso scuola, fabbrica o università. Le centinaia di persone presenti non si sono accontentate di restare immobili in una piazza, un corteo spontaneo ha attraversato la città per portare il suo saluto alla scuola di Giuseppe ed attaccare uno striscione di solidarietà tra gli applausi dei suoi compagni e delle sue compagne.

Abbiamo assistito ad una ricostruzione mediatica completamente fuorviante della giornata di oggi, una narrazione che ha mirato a sminuire il ruolo di noi student@ e a ridimensionare le nostre richieste riconducendole a compatibilità con un sistema che è stato criticato duramente dal primo all’ultimo intervento.

Le accuse di chi nei giorni precedenti alla mobilitazione tentava di dipingerla come un appuntamento inutile e populista non attecchiscono, soprattutto se in piazza al fianco degli studenti e delle studentesse è presente la famiglia di Giuseppe, consapevole del fatto che no, questo non è un incidente di percorso.

Collettivo studentesco Depangher

Eventi in programma