Ancona – Fridays For Future incontra l’Autorità Portuale
Il comunicato di Fridays For Future Ancona
Dopo il presidio ed il corteo del 25/03/22 abbiamo avuto un incontro con l’ Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale e una nostra delegazione è stata ricevuta dall’avvocato Chilà. Abbiamo consegnato un documento contenente i dati emersi dai recenti report scientifici riguardanti la questione ambientale sottolineando l’urgenza di accelerare con le pratiche di adattamento delle infrastrutture del porto alla situazione critica quasi irreversibile. Abbiamo insistito per incontrare le autorità competenti e sollecitarle al fine di favorire una transizione ecologica concreta riguardante il porto d’Ancona, che, con la raffineria, rappresenta attualmente uno dei maggiori poli inquinanti e di profitto (oltre che della città e della regione Marche, di tutta Italia). Le richieste sono state supportate, in particolare, dalle informazioni riportate dall’ultimo report dell’IPCC (o i dati di alcuni studi locali es.PIA) il quale mette in luce che, effettivamente, non c’è più tempo!
Tra le richieste specifiche che abbiamo presentato alla sede dell’autorità portuale anconetana: installazione di monitor (maxischermi) pubblici internamente all’area portuale, per il monitoraggio degli elementi inquinanti; riduzione a 0 dell’impatto riguardante la mobilità interna (cioè dei mezzi da lavoro, oltre che delle operazioni di imbarco e sbarco); stop all’edificazione banchina grandi navi e stop all’estensione del porto attraverso lo sfruttamento del suolo pubblico e dell’area marittima; elettrificazione delle banchine ed adattamento dei mezzi attraverso i finanziamenti di chi trae e ha tratto profitto dal porto; allontanare le navi su banchine e zone più lontane dal centro città; costruzione aree verdi in area portuale.
Abbiamo, poi, sottolineato alle autorità competenti che la cosiddetta mitigazione non basta.
Non si può aspettare ancora per una effettiva transizione e dunque per l’adattamento. Adattamento è adattare la nostra sensibilità a quella della Natura. Riguardo alla questione centrale del comunicato l’adattamento significa sostituzione dei mezzi vecchi e altamente inquinanti con le nuove tecnologie innovative e a 0 impatto (banchine elettrificate, mezzi elettrici, colonne di ricarica e quant’altro).
Infine abbiamo chiesto all’autorità competente di impegnarsi a rispondere a queste sollecitazioni e ad aiutarci a fare sensibilizzazione nelle scuole e ovunque, diventando un buon esempio. La risposta che abbiamo ricevuto, tra diversi giri di parole, è che data la complessità della burocrazia e la lentezza dei tempi legali di transizione-adattamento tutto si compirà entro i limiti del 2050. Ma questa data è già fuori tempo limite.
Gli scienziati avvertono che con un aumento della temperatura media di altri 1.5 °C la situazione climatica diventerà irreversibile. Il problema è che non possiamo più aspettare. Si devono accelerare i tempi. Immediatamente. Perché qui è la gente che si ammala di più, perché qui e adesso che si muore prima. L’avvocato d’altra parte ha alluso al fatto che l’Autorità portuale sarà disponibile al dialogo solo se adotteremo una strategia comunicativa non scomoda. Non siamo ingenui. Sappiamo bene che vengono difesi interessi privati di pochi sulla pelle di tutti. Confidiamo, senza illuderci troppo, che con l’arrivo del nuovo presidente ci sia un rapido e radicale “cambio di rotta”. Quindi continueremo, senza tregua, a fare reclami e comunicati, a indire scioperi, a disertare il sistema inquinante e mortifero, a scontrarci con la dilagante indifferenza complice di questo marcio potere.
Insorgere e disertare ripetiamo: insorgere contro ogni ingiustizia, climatica e sociale, contro ogni disuguaglianza, contro ogni potere che vuole dominarci moralmente e canalizzare la nostra energia infiltrandosi nelle nostre vite. Disertare la scuola-azienda, il lavoro salariato, la guerra, la patria, la violenza, la famiglia, la legge del Padre, disertare la codificazione a cui siamo sottoposti, disertare le maschere che si confanno a un’identità determinata, familisticamente, in maniera nazionalistica o razziale. Disertiamo tutto ciò che è privato e gerarchico perché siamo flusso puro e indifferenziato, senza vertici né capi. Siamo un’unica grande coda, fluente, una stella cometa. Disertiamo noi stessi dunque, ciascuno il proprio sé, quel sé plasmato dalla codificazione del desiderio e della creatività.
Liberiamoci da ciò che ci fa stare male e che ci opprime, quotidianamente. I ragazzi di qualche liceo di Ancona hanno già iniziato a disertare e, a quanto pare, sanno farlo piuttosto bene. Ben accompagnati da un corteo colorato e discreto di studenti e di altri manifestanti, lottiamo per la giustizia climatica, l’equità sociale, contro ogni guerra e contro ogni differenziazione nel trattamento dei migranti di queste stesse. Il 26/03/22 ci siamo mobilitati nuovamente verso Firenze, nello spezzone ecologista, al fianco degli operai della ex-gkn e di circa 30000 persone che sono scese in piazza per manifestare il proprio dissenso e i loro buoni motivi per disertare ed insorgere.
Fridays For Future Ancona