La missione di Handala e le crepe all’interno del fronte a sostegno di Israele
L’intervista ad Antonio Mazzeo, membro dell’equipaggio dell’ultima imbarcazione della Freedom Flotilla al rientro dopo l’arresto e l’espulsione seguite all’abbordaggio della Handala da parte delle forze speciali dell’Idf
Antonio Mazzeo insieme ad altri 20 attivisti internazionali era sull’imbarcazione della Freedom Flotilla Coalition diretta a Gaza con un carico di aiuti per la popolazione affamata a morte da Israele. Sebbene non siano riusciti nel loro obiettivo politico e umanitario e l’intero l’equipaggio sia stato sequestrato, posto illegalmente sotto arresto e successivamente deportato, la Handala è la nave che più si è avvicinata alle coste della Striscia.
Forse anche il grande interesse suscitato da quest’ultima missione solidale della Freedom Flotilla è un segnale delle crepe che si stanno aprendo all’interno della comunità internazionale, all’interno del fronte dei paesi occidentali che continuano a supportare finanziariamente e militarmente il genocidio ai danni della popolazione di Palestina. Queste crepe vanno approfondite e allargate quanto più possibile moltiplicando le mobilitazioni per rompere ogni relazione diplomatica politica e culturale con l’entità sionista e intensificando le campagne di boicottaggio contro le aziende che sostengono Israele, prima fra tutte la Leonardo Spa. Sempre dalla parte della resistenza palestinese.
– Intervista ad Antonio Mazzeo, militante contro la guerra, giornalista, insegnante e membro dell’equipaggio della nave Handala della Freedom Flottilla Coalition sequestrata in acque internazionali dall’esercito israeliano.