Internazionalizzazione dell’Università Politecnica delle Marche: sì, ma per chi?
L’intervista a Matias del collettivo Flag Eaters sulla realtà degli studenti stranieri dell’ateneo anconetano.
Negli ultimi anni l’Università Politecnica delle Marche, con il rettore uscente Gian Luca Gregori da sempre Responsabile del Progetto Campus World, ha puntato sull’internazionalizzazione, diventando un polo di attrazione per migliaia di studenti provenienti da tutto il mondo. Corsi in lingua inglese, numeri in crescita, riconoscimenti economici: l’ateneo si racconta come un centro d’eccellenza globale.
Ma cosa succede davvero una volta che gli studenti internazionali arrivano ad Ancona?
Dietro ai numeri e agli slogan, emergono fragilità sistemiche. Alloggi introvabili, discriminazioni, inaccessibilità al servizio sanitario troppo caro per gli studenti, impossibilità di accedere ai bandi per il diritto allo studio perché i permessi di soggiorno se arrivano, arrivano fuori tempo massimo. Una strategia internazionale che, senza un parallelo investimento nel welfare, sta generando nuove forme di disagio e marginalità.
– Con Matias del Collettivo Flag Eaters parliamo dei risultati dell’inchiesta sul volto nascosto dell’internazionalizzazione all’italiana: quello in cui l’accoglienza si scontra con burocrazia, precarietà e mancanza di tutele.
– I risultati dell’inchiesta sono disponibili sul blog del Collettivo Flag Eaters “L’Università Politecnica delle Marche punta all’internazionalizzazione, ma i diritti degli studenti stranieri vacillano”