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Marche – In piazza per il terzo sciopero generale in tre mesi

Lavoratori, studenti, militanti alla manifestazione “contro la finanziaria di guerra” promossa da Usb ad Ancona. Corteo studentesco a Pesaro

Nuova giornata di sciopero generale quella di venerdì 28 novembre, convocata dalle sigle del sindacalismo di base per contestare la manovra di bilancio approvata dal governo e attualmente in discussione alle camere. Una “manovra di guerra” che si inscrive all’interno dei piani di riarmo in Unione Europea e in ambito Nato, aumenta le spese militari, taglia fondi a servizi, scuola e sanità in un contesto sociale segnato da precarietà e impoverimento diffuso.

Appuntamenti in oltre cinquanta città in tutta Italia, nelle Marche la manifestazione indetta da Usb ad Ancona in mattinata. Un corteo che da Piazza Stamira ha percorso le strade del centro città, procedendo su Viale della Vittoria fino all’altezza dello stadio Dorico, per poi fare ritorno al concentramento, provocando disagi alla circolazione urbana. Insieme a delegati sindacali e rappresentanti rsu, dipendenti del settore pubblico e privato, addetti del comparto trasporti; presente un gruppo di lavoratori dello spettacolo, componenti di un’intera troupe cinematografica, presente in città per le riprese di una produzione Rai.

Mondo della scuola e della formazione rappresentato da docenti, educatori e soprattutto da una consistente presenza studentesca e giovanile. Studentesse e studenti giunti da Fano, dalla provincia di Ancona, Jesi, Fabriano, da Macerata e Fermo grazie alle partenze collettive messe a disposizione dagli Studenti Autorganizzati Marche. Un percorso, quello di S.A.M., nato sulla spinta delle mobilitazioni per la Palestina, cresciuto attraverso momenti assembleari che hanno avuto luogo in diverse città della regione, e che ha scelto lo sciopero del 28 novembre come prima data di iniziativa.

Un percorso già capace di esprimere una ricchezza ed un’energia collettiva, che ha portato a dar vita, oltre allo spezzone studentesco nella manifestazione del capoluogo, a un corteo autoconvocato a Pesaro, molto partecipato, organizzato dal collettivo locale. “La scuola non si arruola”, due ritrovi distinti ma uniti nelle rivendicazioni.

Dopo le straordinarie settimane di lotta di settembre e ottobre, un nuovo sciopero generale, il terzo in tre mesi. Migliaia di persone sono scese in strada in tutto il paese per contrastare la finanziaria di guerra che sottrae risorse al sociale per alimentare le politiche di riarmo, l’industria di guerra e l’economia del genocidio. Per rifiutare la propaganda bellica che tenta di soffocare il discorso pubblico e la mobilitazione popolare in Italia e in Europa.

“Ancora in strada, insieme, nel tentativo collettivo di mantenere aperto uno spazio di possibilità per il conflitto, per affermare l’autonomia del sociale, senza rinunciare a una prospettiva di trasformazione radicale del presente. Sempre dalla parte della Resistenza Palestinese, dalla parte della libertà, contro l’oppressione.”

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