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22 settembre: sciopero generale e blocco del porto

Report delle assemblee tenutesi in vista della giornata di mobilitazione del 22 settembre a fianco del popolo palestinese e della Global Sumud Flottilla

Sintetizziamo di seguito quanto emerso come proposte e contenuti condivisi dalle assemblee territoriali che si sono tenute lunedì 15 settembre e dall’assemblea conclusiva tenutasi martedì 16 settembre presso l’Ambasciata dei Diritti di Ancona: nell’assemblea conclusiva è intervenuto anche un rappresentante del Calp di Genova, che ha comunicato gli ultimi aggiornamenti e, soprattutto, la vicinanza dei camalli genovesi al percorso che stiamo realizzando e alle iniziative che stanno proliferando nei territori.

Crediamo che la sintesi possa essere sostanzialmente raccolta nei seguenti 5 punti.

1. Lo sciopero generale del 22 settembre rappresenta un prioritario ed irrinunciabile spazio di azione per le pratiche di solidarietà attiva a fianco della popolazione palestinese. La gravissima e costante precipitazione degli eventi a cui stiamo assistendo impone un salto di qualità nelle mobilitazioni e la necessità di oltrepassare il piano meramente simbolico e testimoniale a vantaggio di iniziative in grado di incidere concretamente nella realtà materiale del traffico di armi verso Israele, della evidente complicità di istituzioni e organizzazioni economiche, degli interessi che i responsabili del genocidio nutrono anche nei nostri territori. L’appello con cui i camalli di Genova hanno lanciato il blocco dei flussi e delle attività portuali a tutela della Global Sumud Flottilla e l’indizione dello sciopero generale da parte di Usb per il 22 settembre, vanno esattamente in questa direzione. Per questo riteniamo che l’appello lanciato dal Calp di Genova nell’ambito dello sciopero generale del 22 settembre vada accolto e praticato anche nel territorio marchigiano, il che significa chiaramente assumere senza tentennamenti che il 22 settembre anche il porto di Ancona dovrà essere annoverato tra quelli interessati dalle azioni di blocco

2. Le azioni di blocco del porto così come le mobilitazioni che seguiranno hanno come primaria finalità quella di promuovere e sostenere l’azione della Global Sumud Flottilla e di agire concretamente dalla parte della resistenza palestinese contro l’occupazione dei territori palestinesi, il genocidio perpetrato dallo stato illegittimo di Israele, l’utilizzo dell’assedio con la privazione dei beni primari per la sopravvivenza come strumento per piegare la volontà e la resistenza della popolazione;

3. Il 22 settembre l’iniziativa al porto si svolgerà secondo queste modalità. L’appuntamento per il concentramento è alle ore 17,30 nell’area antistante l’ingresso alla Mole Vanvitelliana (lato ex Fiera della Pesca, davanti al bar Baccà). È importante essere puntuali, quindi cerchiamo di affluire sin dalle 17. Il concentramento già nel corso della sua composizione costituirà un primo presidio all’interno dell’area portuale. Il concentramento è stato regolarmente comunicato alle autorità competenti, quindi non sussistono problematiche per raggiungerlo e per parteciparvi. Successivamente, con chiunque sceglierà di farlo, ci sposteremo all’imbocco alla principale via di accesso al porto, dove stazioneremo dando seguito a quanto già dichiarato pubblicamente. Resteremo sul posto per il tempo che decideremo insieme nel corso dell’iniziativa: è importante coordinare il momento conclusivo dell’azione per spostarci insieme ed evitare che il blocco si assottigli con allontanamenti alla spicciolata. Sarà presente un furgone dotato di impianto di amplificazione per diffondere musica e interventi. Visto che stazioneremo per un tempo prolungato e che ci troveremo in un punto ben visibile anche dalla principale via di accesso alla città, cerchiamo di portare cartelli, striscioni, materiale visibile e comunicativo.

4. Deve essere ribadita l’importanza dell’indizione dello sciopero generale per l’intera giornata del 22 settembre nella prospettiva di dare copertura a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che vorranno scioperare e partecipare alle iniziative di mobilitazione. Allo stesso modo devono, invece, essere stigmatizzate le scelte di quelle organizzazioni sindacali che, anziché unirsi alla giornata di sciopero generale in un’ottica di potenziamento dell’azione collettiva, hanno fatto prevalere logiche particolaristiche e di autorappresentazione, evidentemente dannose sul versante della causa comune a cui le mobilitazioni sono finalizzate; 

5. Il movimento globale in solidarietà con la causa palestinese ha condotto l’entità sionista all’isolamento internazionale e ha aperto grandi contraddizioni nei paesi occidentali che ancora la sostengono: abbiamo alla portata la possibilità concreta di incidere su rapporti di forza che ritenevamo insuperabili. Ancora una volta la realtà materiale, quella che davvero attraversa e coinvolge le nostre vite, rende evidente, nonostante l’uso sistematico della propaganda e della censura, che sono i movimenti a cambiare la Storia, sia quella con la esse maiuscola che quella con la esse minuscola della nostra quotidianità. Per questo vogliamo esserci e ci saremo, ieri come oggi, oggi come domani.

Centri Sociali Marche – Assemblea del 16 settembre 2025

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