Fabriano – Intimazione a lasciare i locali. Il Csa Fabbri si difende
Una manifestazione molto partecipata ha presidiato il Comune durante l’incontro fra le militanti e l’amministrazione
Si è svolto martedì 19 agosto l’incontro fra le militanti del Laboratorio Sociale Fabbri e la sindaca di Fabriano Daniela Ghergo. Un incontro dove l’amministrazione ha provato a giustificare l’intimazione a lasciare i locali di Spiazzi San Niccolò come conseguenza del contenzioso giudiziale circa la proprietà dello stabile, del quale il Comune non avrebbe piena titolarità. Ma il procedimento è in corso dal 2007, e la controparte avrebbe diritto di rivalersi a prescindere dalla destinazione d’uso degli spazi, solo per il fatto di non averne avuto disponibilità qualora venisse attribuita la proprietà alla ditta S.a.v.a. & C. Srl.
E soprattutto, se l’amministrazione afferma di non aver titolo sull’edificio come può notificare un’intimazione ad abbandonare i locali da una parte e dall’altra affermare di non essere nelle condizioni di rinnovare il comodato d’uso attribuito all’associazione scaduto di recente?
Il collettivo del centro sociale è rimasto fermo nelle sue posizioni, ribadendo come non sussistano questioni tecniche, ma solo scelte politiche e responsabilità da assumere. Alle inconsistenti giustificazioni tecniche sollevate dal Comune, ha opposto la determinazione politica a difendere la propria esperienza.
In tante e tanti, fra solidali, attivisti e militanti dei Centri Sociali Marche hanno presidiato il palazzo comunale, una presenza consistente in una mattina di metà agosto, una dimostrazione tangibile di vicinanza e solidarietà, come del legame sociale costruito in un percorso che dura da quasi venti anni.









– Il comunicato stampa del Laboratorio Sociale Fabbri
Incontro con la Sindaca di Fabriano
Abbiamo incontrato la Sindaca di Fabriano e durante l’incontro sono emerse importanti precisazioni sulla situazione dello stabile che ospita il nostro spazio sociale. La Sindaca ha affermato che il Comune non potrebbe rinnovare il contratto di comodato d’uso in quanto non avrebbe la titolarità dell’immobile. Si tratta di un’affermazione smentita dalla stessa richiesta di rilascio dell’immobile: infatti se fosse realmente così l’amministrazione non avrebbe nemmeno il titolo per avanzare la richiesta di consegna delle chiavi, richiesta che addirittura sarebbe illegittima. Al contrario, se l’amministrazione ritiene di avere il titolo per chiedere la consegna delle chiavi è evidente che si trova pure nella formale condizione di rinnovare il contratto di comodato.
La realtà è che il Comune dispone attualmente dell’immobile, in attesa della sentenza definitiva con cui si concluderà la controversia giudiziale relativa alla proprietà, ed ha quindi piena facoltà di rinnovare il comodato d’uso, come già fatto dalla precedente amministrazione. È evidente, dunque, che la decisione di rinnovare o meno il comodato al Laboratorio Fabbri non è una questione tecnica, ma una scelta politica. Una scelta che parla di visione, di priorità, di volontà di sostenere o meno uno spazio che da anni è punto di riferimento per la città.
Il Laboratorio Sociale Fabbri continuerà a vivere e ad animare lo stabile con attività sociali, culturali e politiche. Siamo un luogo aperto, inclusivo, dove si costruiscono relazioni, solidarietà e partecipazione. Restiamo dove siamo, perché qui abbiamo costruito comunità. Il Fabbri non si sgombera!
Oggi tantissim* compagn* provenienti da Fabriano, da altre citta’ della Regione e dalla Rete dei Centri Sociali delle Marche sono venuti per sostenere il Fabbri: oltre a ringraziare tutt*, la loro presenza sottolinea che il Fabbri ha una grande rete intorno a sé disposta a difenderlo.
Continuiamo a lottare nel nostro spazio per i valori in cui crediamo: solidarietà, giustizia sociale, diritti per tutt*. Invitiamo tuttə a difendere insieme a noi questo presidio di libertà e trasformazione.
L’anomalia selvaggia di Fabriano!
Laboratorio Sociale Fabbri