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Belgio, sciopero e blocchi contro il governo Arizona

Racconto da Bruxelles della giornata di mobilitazione nazionale di martedì 14 ottobre.

A Bruxelles manifestazione nazionale contro le politiche del governo “Arizona”, una coalizione con baricentro marcato a destra dei partiti MR, Les Engagés, N-VA, Vooruit e CD&V.

140 mila manifestanti hanno occupato le strade, rispondendo alla chiamata del fronte comune sindacale e di più di 50 associazioni. La logistica nazionale è stata fortemente colpita dallo sciopero che ha comportato cali drastici nei servizi di trasporto pubblico.

L’aeroporto di Bruxelles è stato bloccato per tutta la giornata, grazie al massiccio sciopero degli addetti ai bagagli e del personale di sicurezza dell’aeroporto. Il traffico via mare ha subito notevoli disagi: secondo l’Agenzia marittima un centinaio di navi sono rimaste bloccate nel Mare del Nord. Altre cinquanta circa erano in attesa di poter lasciare i porti di Gand, Zeebrugge o Anversa.

La manifestazione di Bruxelles si è presa le vie del centro città. L’enorme corteo si è mosso molto lentamente, dalla Stazione Nord alla Stazione Sud, attraversando il centro città.

Slogan e cori contro il governo e le sue politiche: riforma delle pensioni, drastici tagli al welfare, al sistema di disoccupazione e di sicurezza sociale. Diminuzione del diritto al lavoro sicuro con l’estensione dei “flexi-jobs” e la diminuzione dei salari per i lavoratori notturni.

In piazza partecipazione trasversale della società belga: dagli studenti liceali e universitari, ai lavoratori di diverse categorie e dei più differenti ambiti (sanitario, legale, etc..), al mondo socioculturale associativo della cultura.

Oltre ai sindacati, un altro numeroso blocco di lavoratori e lavoratrici, riuniti nella sigla “Commune Colère”, assemblea che si è costituita in questi mesi di mobilitazione, ha portato in piazza istanze più radicali di cambiamento.

Condanna “per la complicità attiva del governo nel genocidio in Palestina”, produzione, invio di armi, depositi logistici e infrastrutture al servizio dello stato d’Israele. Denuncia del forte aumento della spesa militare del governo, tagliando welfare e servizi sociali.

Fin dalle prime ore del mattino una parte dei manifestanti ha messo in pratica azioni di blocco temporaneo di strade con piccoli incendi che hanno rapidamente causato disagi al traffico. Durante la giornata un’azione di sanzionamento dell’Office des étrangers ha visto intervenire violentemente le forze di polizia in tenuta antisommossa e con cannoni ad acqua. Cariche, fermi ed arresti. Un’ altra parte di corteo, arrivata alla stazione Sud, ha proceduto per le vie del quartiere popolare di Marolles, dove sono proseguiti gli scontri con la polizia.

Questa giornata di lotta é stata un passo in avanti per il movimento contro il governo, che sembra essere in continua crescita, ma dovrà proseguire e farsi ancora più determinato. Una domanda semplice è stata ripetuta più volte durante la giornata: “perché sono sempre le classi più povere ad essere quelle che pagano? Perché non si cercano i soldi tra le classi più ricche?”

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