[Cambio indirizzo assemblea – Il Giardino d’estate non è disponibile per la nostra assemblea, o meglio non ne è permesso l’uso perché dato in concessione a privati da Agosto. Questo dopo essere stato abbandonato e chiuso per un anno e mezzo: tempismo perfetto. Come ripetiamo da anni, uno spazio pubblico quando passa nelle mani di un privato con gare a ribasso non è più vivibile né fruibile per la comunità se non a pagamento o consumando.
Ed è proprio questa l’ideologia da scardinare.]
E’ bastata una facile ricerca sulle piattaforme di affitti brevi per scoprire la novità: a Porto San Giorgio una larga parte dell’offerta è inevasa per la settimana di ferragosto. Finiti i fasti del post-covid la città a vocazione turistica è mezza vuota.
Recentemente è stata pubblicata una stima degli airbnb in Italia, 12000 nelle Marche, l’anno scorso noi contavamo oltre 1000 annunci a PSG, significa che nella nostra regione un appartamento sottratto alla residenza ogni dodici è nella nostra città. Prima che l’ulteriore albergo chiudesse quest’inverno, in città c’erano 1200 posti letto ufficiali, a fronte di migliaia di posti letto in appartamenti microscopici, spesso malmessi, a costi folli.
Niente di strano che siano vuoti, come mezza vuota è la spiaggia: la città è costosa, senza più particolari motivi che la rendono preferibile a mille altri luoghi che hanno fatto lo stesso percorso di svendita al ribasso, ed è estremamente rumorosa la notte.
A condizioni migliori, i turisti vanno altrove.
Nel frattempo risuona sempre lo stesso mantra, sia da chi amministra che da chi vorrebbe tornare ad amministrare: “la gente vuole questo”. Secondo costoro c’è il forte desiderio di una città svuotata, che perde popolazione, il cui unico compito dell’amministrazione è facilitare gli affari di alcuni, senza chiedere un tributo per il suolo pubblico e spalmando i costi dei loro eventi in piazza sulla tari dei cittadini.
Brigano per rendere il mercato coperto un altro luogo dedicato agli aperitivi, ma costoro sanno benissimo che tutta questa giostra porta solo lavoro sottopagato (c’è chi lavora in spiaggia di giorno o di notte a 2,5 euro l’ora) e che la maggior parte degli utili prendono immediatamente il largo. Poteva durare?
Purtroppo la lezione stenta ad essere appresa, perché chi non sa che altro fare, se non altro per inerzia, persevera. Non vi è dubbio, ascoltando con dolore quel che si dice nei consigli comunali, nei quali l’opposizione rivendica alla maggioranza di averle rubato idee assolutamente negative e controproducenti, che s’insisterà su un modello fallimentare. L’amministrazione ha in programma di mettere mano al piano di spiaggia, ha il compito di scrivere un regolamento per le gare di assegnazione delle concessioni, ha rivelato l’intenzione di redarre un piano regolatore e a breve ricomincerà a tagliare tamerici dopo il grande successo del parcheggio che ha messo al loro posto.
Pensare che un piccolo bottegaio confuso e la sua compagine di mediocri possa mettere le mani su questi temi senza che la popolazione vigili, è una ricetta sicura per l’avvitamento definitivo, sociale ed economico, della città dove siamo cresciuti.
Per questo motivo a Settembre vogliamo indire una vera assemblea pubblica, non al Centro Sociale Autogestito Officina Trenino ma al Giardino D’Estate, questa volta non chiamiamo nessun esperto a spiegarci quello che è ormai ovvio a tutti.
Siamo parecchio stufi di essere trattati come gli unici che s’interessano di urbanistica a Porto San Giorgio, tale materia dimenticata nasce proprio allo scopo di disegnare le città in modo che siano più giuste, la giustizia sociale è proprio quello che le rende in grado di prosperare. Se la popolazione non sarà in grado d’impegnarsi in proprio e costruire una massa critica che difenda la propria città, finirà per perderla.
Vogliamo usare il giardino d’estate per discutere la situazione della città insieme ai suoi abitanti e immaginare un percorso differente. Facciamo appello da ora per l’organizzazione collettiva dell’assemblea, che sarà mercoledì 11 Settembre alle ore 21 in Piazza Matteotti.