Resistere alla guerra
Disarmare l’Europa
Il 25 aprile non è solo una data da celebrare, ma un appello alla Resistenza. Ricordiamo chi ha scelto di schierarsi contro il fascismo e la guerra.
Oggi la guerra non è solo nei conflitti armati: è un sistema che si rafforza con il riarmo europeo e con la crescita delle spese militari, mentre si tagliano sanità, scuola, casa e lavoro.
La militarizzazione dell’Europa è parte di un progetto globale. Netanyahu, Putin, Trump, Unione Europea: nomi e nazionalismi diversi, stessa logica di potere e profitto, fondata sulla predazione tra imperi e con il diritto esclusivo della violenza. Anche la sinistra “progressista” si adegua, sostenendo il riarmo in nome della “sicurezza” e dell’“unità” europea. Con le stesse parole con cui un tempo condannava la guerra, oggi questa classe politica logora e avvizzita la giustifica.
Ma la guerra non è solo questione di eserciti. Anche la devastazione ambientale è una guerra continua, alimentata dalle industrie fossili e da quelle belliche: due facce dello stesso sistema che ci sfrutta e ci porta al collasso. La crisi climatica è il prodotto di un capitalismo che distrugge senza limiti.
E nel cuore di questa violenza globale c’è il genocidio in Palestina. Uno stato armato e sostenuto dalle potenze occidentali nel suo progetto coloniale di insediamento e pulizia etnica, che bombarda, occupa, reprime e cancella ogni diritto del popolo palestinese. La Resistenza palestinese è parte di questa lotta globale contro l’oppressione.
Siamo con chi sceglie la diserzione, con chi rifiuta l’ordine che alimenta le guerre per mantenere le disuguaglianze. La nostra Resistenza vive ogni volta che qualcuno si oppone a questo sistema. E oggi, con il Decreto Sicurezza 1660, chi lo fa viene sempre più colpito: il dissenso è criminalizzato, chi occupa, manifesta o rivendica diritti è trattato da nemico.
Disertare oggi significa resistere. E il nostro 25 aprile è dalla parte di chi diserta.
Csa Officina Trenino 211
Collettivo Autonomo Stedentesco Argali
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25 Aprile nei luoghi della Resistenza

Porto San Giorgio 13 Giugno 1944
L’esercito polacco è a poche decine di chilometri, entreranno in paese una settimana dopo.
Tra i tedeschi c’è aria di smobilitazione, tra i fascisti invece c’è nervosismo e paura, ne sono consapevoli: le bande partigiane del territorio sono in fermento e loro, protagonisti di violenze e omicidi per troppo tempo, la dovranno pagare cara.
In questo contesto Umberto (Cerretani) e Giuseppe (Cerquetti), ventenni partigiani e militari disertori, progettano un agguato a villa Passerini, sede comunale provvisoria dopo l’occupazione dei nazisti. Una voce corre in paese: i fascisti locali stanno per fuggire verso nord prima dei tedeschi e i due decidono alla svelta di salutarli a modo loro.
Ma qualcosa non va, forse un’imprudenza o probabilmente una soffiata, li porta a essere vittime loro stessi di un’imboscata. Umberto muore colpito alle spalle, Giuseppe riesce a scappare.
Un’ascia di guerra seppellita a pochi passi dalle nostre case.
Una memoria divisiva.
Come solo la guerra di Liberazione e i 25 Aprile, senza dissociazioni, dovrebbero essere ricordati.
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Porto San Giorgio 25 Aprile 2025 nei Luoghi della Resistenza
In ricordo del Partigiano Umberto Cerretani
– ore 11:30 ritrovo a Piazza Torino, angolo via Milano/viale dei Pini. Il luogo dell’omicidio di Umberto Cerretani è in via San Francesco D’Assisi, distanza 600mt
Importante:
Per chi vuole venire in macchina consigliamo di lasciarla in Via Giuliano Da San Gallo e proseguire per gli ultimi 100mt a piedi.
È una strada stretta di campagna, non è possibile parcheggiare.