Negli ultimi decenni la Colombia è divenuta tristemente nota soprattutto per i sanguinosi conflitti armati tra le forze governative, le organizzazioni paramilitari e i “cartelli” del narcotraffico. Ma come è cambiato il Paese, dopo gli accordi con le Farc – Le Forze Armate della Colombia?
L’armistizio del 2016 ha posto fine a una guerra civile da 230mila morti (l’80 per cento, causati secondo le Nazioni Unite dalle forze paramilitari di estrema destra).
Da quella data le violenze non si sono arrestate: quasi 1600 leader sociali indigeni sono stati uccisi da bande criminali impegnate nel controllo dei territori per i propri traffici, mentre i dissidenti dell’Emc continuano la guerriglia politica nel sud del Paese, alimentandosi con il traffico di droga e il commercio illegale di oro.
L’incontro del Festival Frontiere e Resistenze servirà a gettare lo sguardo su questa frastagliata realtà, a partire dal racconto di due azioni di cooperazione e cittadinanza “resistente”, curati dall’associazione Kenda che è attiva in Amazzonia con il centro sanitario Salud para la paz e a Bogotà con il progetto sociale Recicalle.
Saranno presenti da Bari, per raccontarle, Silvia Ernesto, coordinatrice del progetto in Colombia per Kenda e Maria Ferrara, presidente di Kenda Ets. Coordina il dialogo Marco Benedettelli
Al termine, aperitivo colombiano su prenotazione. Info: 3403747403