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Falconara Marittima (An) – Contro guerra e nocività facciamo rete con i No Base. Incontro @ Falkatraz

15 Luglio @ 21:00 - 23:30

Martedì 15 luglio in Galleria a Falconara Marittima #fermiamoildisastroambientale ospita gli attivisti del movimento toscano No Base, né a Coltano né altrove, nella cornice di un loro tour estivo promosso dalla Campagna Per il clima Fuori dal fossile, per incontrare vecchi e nuovi territori in lotta e fare rete contro guerra e nocività.
I No Base, nati nel 2022 in opposizione al progetto di costruzione di una nuova base militare (che occuperebbe 73 ettari di cui 40 cementificati per un costo di 190 milioni di euro sottratti al Fondo Coesione e Sviluppo 2021-2027) all’interno del Parco di San Rossore, vicino Pisa, in un’area già altamente militarizzata (stritolata tra Camp Darby, aereoporto militare di Pisa, porto militare di Livorno, caserme della Folgore a Pisa e Livorno) presenteranno il loro nuovo opuscolo “Insieme possiamo fermarla” e si parlerà delle prossime mobilitazioni di settembre.
Il presidio permanente di Coltano unisce le istanze antimilitariste e contro la guerra a quelle ecologiste e che si oppongono alla devastazione dei territori.
Un incontro che ci riporta all’attualità stringente dei legami inestricabili tra vertenze solo apparentemente diverse.
Infatti ancora una volta, nel 2024, le emissioni di Co2 da combustibili fossili hanno toccato un nuovo record (37 miliardi di tonnellate), e proprio il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato, con una temperatura media globale superiore di 1,6 gradi rispetto ai livelli preindustriali superando per la prima volta il limite di 1,5 gradi previsto dagli accordi della Cop di Parigi.
Dietro ogni guerra c’è un giacimento fossile. Le guerre distruggono le vite delle persone ed inquinano i territori, rendendoli spesso invivibili per generazioni; desertificano intere aree, costringono sterminate masse di persone a migrazioni bibliche; comportano l’avvelenamento delle acque, dell’aria, del suolo.
La guerra rischia di diventare sempre più il nostro orizzonte permanente: i diktat dei Paesi Nato sull’aumento al 5% del Pil nazionale per spese militari, oltre e fuori da ogni vincolo di bilancio, rappresenta solo l’ennesimo episodio di una crescita esponenziale e decennale dell’establishment tecnologico militare industriale, che ridisegna le regole economiche, politicoistituzionali, culturali, e delle relazioni internazionali, per il prossimi futuro.
La guerra è il più grande fenomeno climalterante che spazza via ogni proposito di conversione ecologica e transizione energetica, il più grande alleato del negazionismo climatico.
La guerra non combatte un esercito avversario, distrugge l’ecosistema del nemico, pratica genocidio e biocidio.
La guerra compete negli equilibri multipolari internazionali sostenendo l’accaparramento delle risorse, petrolio, gas, acqua, terre rare, nel Medioriente come in Russia, dall’Amica Latina al continente africano.
La guerra è tale anche quando si chiama pace e combatte con le armi finanziarie dei dazi o del debito.
Già durante il grande presidio davanti alla raffineria Api in occasione dei suoi 90 anni “insieme sulla stessa strada” nell’ottobre del 2023, proprio a ridosso della riesplosione del conflitto israelopalestinese, il Patron Brachetti Peretti aveva avvertito come quel sito industriale accusato di disastro ambientale e altri reati in realtà è a “salvaguardia della sicurezza nazionale in periodi di crisi e di guerra come questo”.
Ora con la paventata vendita dell’intera Holding IP, ad attori come il colosso statale azero-russo Socar, la multinazionale svizzera Gunvor o la compagnia degli emirati arabi Bin Bitti Group, ci immettiamo in quegli stessi circuiti finanziari globali, che senza freni né mediazioni agiscono e determinano sempre più questo stato di guerra, che dobbiamo respingere.

Dettagli

Data:
15 Luglio
Ora:
21:00 - 23:30

Luogo

Laboratorio Sociale Falkatraz
Via Leopardi, 5 b
Falconara Marittima, Ancona 60015 Italy